Recensione in Rockimpressions

Gli Elend stanno producendo un ciclo di cinque album e questo è il secondo episodio. Mentre il precedente Winds Devouring Men si mostrava più morbido e introspettivo, questo nuovo capitolo appare selvaggio e dirompente, forse il lavoro più aggressivo del gruppo. Queste parole però non devono far pensare al solito gruppo goth metal con cantato growl, perché in questo complesso lavoro gli Elend sono affiancati da un orchestra di più di cinquanta elementi e questa abbondanza si traduce in un sound veramente impressionante, siamo di fronte ad una musica neoclassica gotica e claustrofobica dove regna il terrore e la miseria spirituale, l'oscurità è così palpabile che nessun disco di musica elettronica o di metal estremo è mai riuscito a comunicarmi la stessa sensazione di funebre tenebra.

Gli Elend hanno composto la colonna sonora ideale per l'apocalissi finale, hanno messo in note un mondo senza speranza e senza luce, così malvagio da dare quasi una sensazione di vertigine e di vuoto, un lavoro che si colloca alla stregua delle cose migliori dei Christian Death, pur muovendosi in contesti del tutto diversi. Solo la conclusiva "Threnos" sembra placare il dolore e l'angoscia espressa in precedenza.

La musica pomposa e lugubre proposta in queste undici tracce è così particolare che è difficile trovare dei riferimenti precisi, ma va ascoltata per quello che è, se non vi piacciono le atmosfere cupe e spettrali non avvicinatevi a questo disco terribilmente tragico.

GB